SIN Priolo

Indice

Il sito di interesse nazionale di Priolo è inserito tra i SIN all’art. 1, comma 4 della Legge 9 dicembre 1998, n. 426 “Nuovi interventi in campo ambientale”. Successivamente è stato perimetrato con due Decreti del Ministro dell’Ambiente del 10 gennaio 2000 e del 10 marzo 2006, sviluppandosi su una superficie di circa 5815 ettari a terra e 10068 a mare. La parte di terra include aree private per circa 1.700 ettari ed aree pubbliche per circa 1.300 ettari e si estende nei comuni di Augusta, Priolo e Melilli e Siracusa già dichiarati “Area di elevato rischio di crisi ambientale” nel 1990. La parte a mare copre le aree portuali di Augusta e di Siracusa. 

All’interno del perimetro del SIN sono inclusi:

  • il polo industriale costituito da grandi insediamenti produttivi, prevalentemente raffinerie, stabilimenti petrolchimici, centrali di produzione di energia elettrica e cementerie;  
  • l’area marina antistante, comprensiva delle aree portuali di Augusta e di Siracusa;
  • numerose discariche di rifiuti anche pericolosi;
  • lo stabilimento ex Eternit di Siracusa
  • le aree umide delle Saline di Priolo e di Augusta.

Gli interventi di bonifica pubblica

Le prime risorse stanziate per la bonifica del Sin di Priolo[1] (euro 24.301791,38) furono fatte valere sui fondi della legge 462/98 e successivamente ripartite con il decreto ministeriale 18 settembre 2001, n. 468, «Programma nazionale di bonifica e ripristino dei siti inquinati».
Il sito è stato successivamente interessato dalla stipula di numerosi Accordi tra le Amministrazioni Centrali e Locali competenti nelle diverse attività e detentrici dei fondi pubblici necessari a realizzarle.

Il primo importante atto di programmazione attuativa è costituito dall’Accordo di Programma Quadro per la realizzazione del “Progetto di risanamento delle aree contaminate finalizzato allo sviluppo sostenibile nel sito di interesse nazionale di Priolo” sottoscritto l’11 giugno 2004 tra il Ministero dell’Ambiente, la Regione Siciliana, il Vice Commissario delegato per l’emergenza rifiuti e la tutela delle acque e il Ministero dell’Economia e delle Finanze, successivamente rimodulato con il “I Atto Integrativo” del 23 dicembre 2005[2] e col “II Atto Integrativo” del 7 aprile 2006.

L’accordo prevedeva di avviare la realizzazione di interventi di bonifica e risanamento ambientale nelle aree

  • Ex stabilimento Eternit
  • Rada di Augusta
  • Penisola Magnisi
  • Porto grande di Siracusa
  • Discariche pubbliche 

Nel frattempo il 21 dicembre 2005 presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri viene sottoscritto un Accordo di Programma per la “Riqualificazione e la reindustrializzazione del polo petrolchimico di Priolo” finalizzato a costruire condizioni ottimali di coesistenza tra tutela dell’ambiente e consolidamento degli impianti produttivi, promuovendo la riqualificazione del Polo al fine di assicurare l’attrattività e la competitività del territorio, favorendo la reindustrializzazione dell’area attraverso il consolidamento delle attività produttive esistenti e la promozione di nuove imprese con l’impiego  delle infrastrutture e dei servizi di utility già presenti nell’area industriale. Tale accordo, impegnava Governo e Regione Siciliana[3] a mettere a disposizione nel triennio 2006-2008 agevolazioni finanziarie per investimenti produttivi pari a 220 milioni di euro. A valle di questo atto di programmazione negoziata non sono stati compiuti passi verso il finanziamento di progetti specifici di reindustrializzazione, probabilmente anche a causa del rallentamento delle attività di bonifica dei suoli.

Il 7 novembre 2008 il Ministero dell’Ambiente, il Ministero dello Sviluppo Economico, il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, la Regione Siciliana e tutte le amministrazioni locali interessate sottoscrivono un Accordo di Programma per la realizzazione di “Interventi di riqualificazione ambientale funzionali alla reindustrializzazione e infrastrutturazione delle aree comprese nel sito di interesse nazionale di Priolo”, successivamente integrato con l’Atto modificativo del 5 marzo 2009.

Risultava infatti improcastinabile definire un percorso certo di attività di messa in sicurezza dell’intero sito

L’accordo prevedeva

  • Messa in sicurezza e bonifica delle acque di falda
  • Bonifica dei suoli e delle falde delle aree pubbliche
  • Bonifica degli arenili e dei sedimenti delle aree portuali e marine costiere
  • Messa in sicurezza e bonifica delle falde delle aree private in sostituzione e in danno dei soggetti privati inadempienti

Il fabbisogno finanziario necessario all’attività di bonifica individuato dell’Accordo e dell’Atto modificativo ammontava a complessivi € 774.500.000,00 di cui 106.800.000,00 immediatamente disponibili e 667.700.000, 00 di risorse programmatiche da reperire[4].

Gli interventi da compiere erano così individuati 

  1. 194.000.000 interventi di messa in sicurezza della falda
  2. 452.000.000 attività di bonifica all’interno del porto di Augusta
  3. 41.500.000 Bonifica dell’area marina esterna alla Rada antistante il sito industriale di Priolo
  4. 78.000.000 interventi nel porto di Siracusa
  5. 2.000.000 interventi nella struttura demaniale dell’ex lazzaretto
  6. 2.000.000 attività di indagine epidemiologica
  7. 2.500.000 attività di monitoraggio e di controllo

Con i citati Accordi di Programma sono stati finanziati alcuni interventi (riportati nella Tabella 2: Fase 1 attuativa e Fase 2 programmatica). Per la realizzazione degli interventi disciplinati nei predetti Accordi è stata prevista la sottoscrizione di appositi Atti convenzionali con i soggetti attuatori individuati per singolo intervento[5].

Dal punto di vista della spesa alla fine del 2014, sulla base dei dati di monitoraggio forniti al Ministero dell’Ambiente dal competente Dipartimento regionale, a fronte dell’importo pari ad € 106.800.000,00 (“Sezione Attuativa” - Fase 1 dell’AdP), di cui € 105.300.000,00 definiti in base alla convenzioni, risulta un costo realizzato pari ad € 2.198.880,55 e pagamenti per € 1.908.856,02.

I livelli di spesa così bassi sono da addebitare principalmente al mancato avvio dell’intervento di “Progettazione e realizzazione di un primo stralcio funzionale dell’intervento di messa in sicurezza e bonifica della falda acquifera attraverso la realizzazione di un barrieramento lungo la fascia costiera antistante le aree industriali prospicienti la Rada di Augusta” il cui costo ammonta a 73.800.000,00 euro. Il progetto definitivo degli interventi di messa in sicurezza e bonifica della falda è stato esaminato in Conferenza dei Servizi il 25 ottobre 2011 ed è stato ritenuto approvabile con alcune prescrizioni tra cui l’individuazione della soluzione tecnica della barriera idraulica in alternativa alla originaria soluzione della barriera fisica.

Tale indicazione ha portato alla revisione progettuale dell’intervento che vedrà quindi un ulteriore slittamento dei tempi di realizzazione, a fronte però di un forte ridimensionamento dei costi che passeranno dai previsti 73.800.000,00 a 15.000.000,00 di euro.

La Delibera Cipe n. 87/2012 “Manutenzione straordinaria del territorio”, riprogrammando le risorse residue del FSC, ha riassegnato in via programmatica fondi per 50.000.000,00 di euro al SIN di Priolo-Augusta finalizzandoli principalmente alla messa in sicurezza della falda acquifera e vincolandone questa volta l’attuazione alla stipula di un Accordo di Programma Quadro (APQ) “rafforzato”.

In considerazione del fatto che il progetto di messa in sicurezza e bonifica della falda acquifera è in fase di revisione, il 12 giugno 2014 la Regione Siciliana ha avanzato al Ministero dell’Ambiente la proposta di modifica dei contenuti dello stipulando APQ “rafforzato”, utilizzando i fondi della Delibera Cipe n. 87/2012 in primo luogo per l’intervento di “Progettazione e realizzazione della bonifica della Rada di Augusta” anche alla luce della procedura di infrazione comunitaria 2003/2077 sulle discariche abusive e incontrollate, per la realizzazione del primo stralcio funzionale di cui si dispone già di progettazione preliminare. Il progetto di bonifica della falda in corso di revisione dovrebbe trovare copertura – oltre che sulle economie da ribasso d’asta - sui residui fondi dell’Accordo di Programma del 7 novembre 2008, in considerazione del suo minor costo (15 milioni invece di 74 milioni).  Il Ministero dell’Ambiente il 25 luglio 2014 ha accolto la proposta della Regione Siciliana subordinandola all’acquisizione della valutazione tecnica da parte dell’ARPA sia sul progetto di bonifica della Rada di Augusta che sul nuovo progetto di bonifica della falda acquifera. Ha richiesto inoltre la riformulazione del nuovo quadro tecnico-economico dell’Accordo di Programma del 2008 e la definizione del contenuto dell’Accordo di Programma Quadro “rafforzato” che tenga conto delle nuove proposte avanzate.

Al 18 luglio 2013 il quadro finanziario sintetico degli interventi sul Sito di Interesse Nazionale di Priolo, ricavato dagli impegni originariamente previsti negli atti di programmazione e dai dati di monitoraggio dell’attuazione, risulta il seguente:

Accordo che ha disciplinato il finanziamento

Impegno originario previsto in APQ /Adp/DM

Costo realizzato al 18.7.2013

Pagamenti al 18.7.2013

Economie al 18.7.2013

Programma Nazionale Bonifica e Ripristino Ambientale ex Legge 426/98 e successive  modificazioni

€ 24.301.791,38

 

€  23.210.855,38

€   5.855.824,76

€   1.415.366,82

Accordo di Programma Quadro del 11/06/2004 e successivo Atto Integrativo del 23/12/2005

€ 92.395.104,20

 

€  55.115.311,56

€  48.910.271,90

€  12.217.176,69

Accordo di Programma del 7/11/2008 e successivo Atto Modificativo del 5/03/2009*

€ 106.800.000,00

€    2.198.880,55

€    1.908.856,02

 

 

TOTALE

 

€ 223.496.895,58

 

€  80.525.047,49

 

€  56.674.952,68

 

€   13.632.543,51

*Comprensivo della riprogrammazione della Delibera Cipe n. 87/2012

Nel Piano di Azione e Coesione non sono invece previsti interventi specifici su Priolo. Dei 123 milioni di euro destinati alla Regione Siciliana, 40 sono destinati al ciclo delle acque, 30 ai rifiuti e 53 al piano regionale delle bonifiche  che non ha ancora individuato al  momento i siti su cui intervenire.

Con i fondi FESR del Programma Operativo Regionale inoltre sono in corso interventi sull'area di Priolo in particolare per la tutela delle coste ed il risanamento delle Saline; interventi che, pur non ricadendo nel perimetro del SIN, contribuiranno comunque alla salvaguardia ambientale complessivadell'area.
 

Gli interventi di bonifica da parte dei privati

Agli interventi di competenza delle Amministrazioni pubbliche vanno aggiunti gli interventi di bonifica che i privati proprietari delle aree industriali ricomprese nel SIN di Priolo sono obbligati a realizzare a proprie spese. Ad oggi sono stati approvati 13 progetti di bonifica, tra i quali i principali sono:

  • Il progetto di bonifica delle acque di falda dello stabilimento multi societario di Eni R&M, Syndial, Polimeri Europa, Dow che include la realizzazione di un impianto delle acque di falda;
  • Il progetto di bonifica dei suoli dell’area destinata alla realizzazione dell’impianto di trattamento delle acque di falda (Syndial) di cui al progetto precedente;
  • I progetti definitivi di bonifica dei suoli delle aree Syndial e Polimeri ubicate a sud del Vallone della Neve, per un superficie complessiva di circa 300 ettari;
  • Il progetto di bonifica delle acque di falda lungo l’affaccio a mare della Centrale Enel di Priolo per uno sviluppo di circa 1,2 km;
  • Il progetto di bonifica dei suoli della Raffineria ISAB Sud su una superficie complessiva di circa 330 ettari.

E’ stato inoltre già trasmesso per l’approvazione il Progetto di Messa in Sicurezza dello stabilimento del depuratore consortile IAS che prevede la realizzazione di una cintura perimetrale dell’area per uno sviluppo di circa 1,7 km ed è stata completata e certificata la bonifica dei suoli per un’area di 13 ettari all’interno della Centrale Enel di Augusta.
 

Caratterizzazione dei siti inquinati.

Il 18 novembre 2006 col D.M. 308 è affidato all’ICRAM (Istituto centrale per la ricerca scientifica e tecnologica applicata al mare) il compito di definire le modalità di caratterizzazione ai fini della Bonifica dei siti di interesse nazionale . L’art 2 del derteto prevede il ricorso agli accordi di programma da sottoscrivere fra Stato regioni enti locali per definire l’individuazione dei soggetti beneficiari, le modalità e termini dei finanziamenti previsti dal programma nazionale di bonifica e il ripristino ambientale. L’art 5 prevede di attribuire all’ICRAM l’esecuzione delle caratterizzazioni e la predisposizione dei progetti preliminari di bonifica.

Successivamente con l'articolo 28 del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112 («Disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione tributaria»), convertito, con modificazioni, dalla legge del 6 agosto 2008, n. 133, è stata prevista l'istituzione dell' ISPRA (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) a cui sono state attribuite le funzioni dell'Agenzia per la protezione dell'ambiente e per i servizi tecnici (APAT) e dell'Istituto centrale per la ricerca scientifica e tecnologica applicata al mare (ICRAM).

Con il decreto ministeriale 28 novembre 2006, n. 308, si è preveduto di affidare ad ICRAM (poi ISPRA), attraverso specifica convenzione, il compito di definire le modalità di caratterizzazione ai fini della bonifica dei siti di interesse nazionale;

i dati dell'inquinamento ambientale del SIN di Priolo ricavati dalle caratterizzazioni eseguite dall'ICRAM hanno rilevato elevati livelli di contaminazione:
nei suoli: metalli pesanti (arsenico, cromo, mercurio con concentrazioni anche di oltre 1.000 volte il valore limite, zinco, rame, e altro); idrocarburi (con concentrazioni anche di oltre 300 volte il valore limite); composti aromatici (benzene con concentrazioni anche di oltre 500 volte il valore limite); IPA (indenopirene con concentrazioni anche di 28 volte il valore limite); composti alifatici clorurati cancerogeni e non (1,2-dicloropropano con concentrazioni anche di 250 volte il valore limite, 1,2 dicloroetano con concentrazioni anche di 200 volte il valore limite, cloruro di vinile con concentrazioni anche di 40 volte il valore limite); diossine (con concentrazioni anche di oltre 20 volte il valore limite);
nella falda: metalli pesanti (arsenico con concentrazioni anche di oltre 130 volte il valore limite); mercurio con concentrazioni anche di oltre 50 volte il valore limite, cromo, piombo, antimonio, selenio, nitriti, zinco, e altro); composti aromatici (benzene con concentrazioni anche di 200.000 volte il valore limite, toluene con concentrazioni anche di oltre 1.600 volte il valore limite); alifatici clorurati cancerogeni e non (cloruro di vinile con concentrazioni anche di oltre 24.000 volte il valore limite, tricloroetilene con concentrazioni anche di 2.000 volte il valore limite, tetracloroetilene con concentrazioni anche di oltre 2.500 volte il valore limite, esaclorobutadiene con concentrazioni anche di oltre 440.000 volte il valore limite, 1,1,2,2-tetracloroetano con concentrazioni anche di 7.000 volte il valore limite); alifatici alogenati cancerogeni (dibromoclorometano con concentrazioni anche di oltre 130 volte il valore limite); clorobenzeni (esaclorobenzene con concentrazioni anche di oltre 30.000 volte il valore limite); idrocarburi totali (con concentrazione anche di oltre 800 volte il valore limite);
nell'area marina: contaminazione dei sedimenti, principalmente da mercurio, idrocarburi C>12 ed esaclorobenzene (HCB), e del biota, con concentrazioni di mercurio determinate nei tessuti di pesci e mitili superiori ai limiti normativi fissati per il consumo alimentare, con conseguente rischio di tipo sanitario;
Inoltre nell'area SIN è stata individuata una ampia fascia di terreno, compresa tra la vecchia linea di costa e quella attuale, costituita da terreno di riporto e materiali di diversa natura (ceneri di pirite, laterizi, mattoni forati, elementi lapidei, suoli con forti odori di idrocarburi) che di fatto costituisce una discarica di rifiuti di natura eterogenea, come evidenziato dalla Conferenza di servizi decisoria del 16 febbraio 2007 del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare.  
 

Stato delle bonifiche aggiornato a marzo 2013
 


[1] La gestione delle risorse stanziate è stata attribuita al Commissario Delegato con numerose Ordinanze di protezione civile fino a quando - il 31.12.2012 - si è concluso lo stato di emergenza e, con specifica Ordinanza del dipartimento della Protezione Civile (O.C.D.P.C. n. 44 del 29.1.2013), è stato individuato il Dirigente Generale del Dipartimento regionale dell’acqua e dei rifiuti della Regione Siciliana, quale Soggetto competente alla prosecuzione, in regime ordinario, delle attività per il definitivo superamento delle criticità in materia di bonifica e risanamento ambientale.

[2] Il valore del predetto Atto Integrativo ammonta a complessivi € 92.395.104,20 rinvenienti dalle fonti finanziarie di seguito elencate:

  • € 30.000.000,00 00 a valere sulle risorse della Delibera CIPE n. 83/03;
  • € 36.000.000,00 00 a valere su risorse della Delibera CIPE n. 104/04;
  • € 26.395.104,20 a valere sulle risorse del Commissario Delegato.

Gli Accordi prevedono che le risorse CIPE siano erogate secondo stati di avanzamento lavori. Ad oggi il Ministero dell’Ambiente ha trasferito a favore del Commissario Delegato/Regione Siciliana € 48.311.974,03; restano, pertanto, da trasferire € 17.688.025,97 ed il sistema di monitoraggio degli APQ evidenzia un avanzamento della spesa pari al 55,3% circa

Con i citati Atti sono stati finanziati gli interventi riportati nella Tabella 1.

[3] L’accordo fu sottoscritto  non solo dalle Amministrazioni centrali e locali interessate ma da tutti i soggetti privati insediati nei siti industriali e dalle associazioni datoriali e dei lavoratori,

  1. Così suddivisi:

 € 106.800.000,00

  • € 50.000.000,00 a valere su risorse del Fondo Aree Sottoutilizzate, Delibera CIPE n. 1/06;
  • € 50.000.000,00 a valere sui fondi del POR SICILIA 2007-2013;
  • € 6.800.000,00 a valere su quota parte delle economie generate dai sopraccitati APQ del 11.06.2004 e del 23.12.2005.

€ 667.700.000,00 di risorse programmatiche da reperire di cui:

  • € 224.000.000,00 a valere sui fondi della Programmazione Regionale 2007/2013;
  • € 224.000.000,00 risorse programmatiche del Ministero dell’Ambiente;
  • €219.700.000,00 rinvenienti da eventuali Atti transattivi con le Società operanti nel sito e responsabili dell’inquinamento (di cui € 27.810.194,00 già transati con la Società ISAB srl).

[5] A) Convenzione sottoscritta tra MATTM, Regione Siciliana, ISPRA e Commissario Delegato per l’emergenza bonifiche, in data 1.10.2009, per l’importo di € 600.000,00 a valere sulla Delibera CIPE n. 1/06, Programmazione Unitaria Regione Siciliana 2007/2013 ed Economie APQ del 11.06.2004 e I Atto Integrativo del 23.12.2005 per la realizzazione di:

  1. Caratterizzazione delle acque di falda lungo la fascia degli arenili;
  2. Caratterizzazione delle Saline di Augusta;
  3. Definizione del Piano di indirizzo e monitoraggio scientifico delle attività e del disciplinare tecnico per le attività di controllo;
  4. Monitoraggio scientifico e controllo delle attività di bonifica dei sedimenti della fase 2.

B) Convenzione sottoscritta tra MATTM, Regione Siciliana, ISS e Commissario Delegato per l’emergenza bonifiche, in data 2.02.2011, per l’importo di € 250.000,00 a valere sulla Delibera CIPE n. 1/06 per la realizzazione di:

  1. Valutazione dei dati di caratterizzazione ambientale del SIN di Priolo al fine di individuare le aree a maggior rischio per la popolazione del Comune di Priolo – Gargallo e dei comuni limitrofi;
  2. Valutazione del rischio sanitario e ambientale presente nelle aree prossime al SIN di Priolo;
  3. Scelta di una coorte di popolazione residente in prossimità del SIN di Priolo, sulla quale condurre specifiche indagini epidemiologiche;
  4. Messa a punto e gestione di programmi di comunicazione con la popolazione (in stretta collaborazione con i responsabili locali dei comuni e delle AUSL) per garantire una informazione corretta e una partecipazione reale ai processi decisionali.

C) Convenzione sottoscritta tra MATTM, Regione Siciliana, Sogesid e Commissario Delegato per l’emergenza bonifiche, in data 1.10.2009 per l’importo di € 104.450.000,00 a valere sulla Delibera CIPE n. 1/06, Programmazione Unitaria Regione Siciliana 2007/2013 ed Economie APQ del 11.06.2004 e I Atto Integrativo del 23.12.2005 per la:

  1. Progettazione esecutiva e realizzazione dei progetti prioritari di bonifica dei sedimenti e riqualificazione ambientale relativi al Porto di Siracusa;
  2. Riqualificazione delle aree a terra per miticoltura;
  3. Interventi di messa in sicurezza e bonifica del Porto Grande;
  4. Progettazione e realizzazione di un primo stralcio funzionale dell’intervento di messa in sicurezza e bonifica della falda acquifera attraverso la realizzazione di un barrieramento di lunghezza pari a circa 7,5 Km localizzata lungo la fascia costiera antistante le aree industriali prospicienti la Rada di Augusta a completamento del barrieramento già realizzato, nonché di idoneo impianto modulare di trattamento delle acque di falda.